
La personalità di Federico II
- FEDERICO Ⅱ E IL FEUDO
- 30/09/2018
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L’Emblema del Feudo della Selva è senza ombra di dubbio Federico II, imperatore illuminato del Medioevo, che, a distanza di secoli, ha appassionato gli studiosi più disparati, dagli storici fino ad arrivare a scienziati e appassionati della politica: il motivo di così tanto interesse va ricercato nella personalità multiforme di Federico, che ha affascinato, fin dalla sua epoca, curiosi di tutto il mondo.
Era chiamato dai principi tedeschi ‘ il puer Apuliae’ , un appellativo che lo ha legato per sempre alla Puglia.
La sua vita, un continuo colpo di scena, tra vittorie e sconfitte, tra lampi di genio e troni usurpati ha tracciato una linea di confine tra il mondo antico e quello moderno, meravigliando l’intera Europa; tanto che lo Stupor Mundi, anche dopo la sua morte, ha avuto gran fortuna, restando un mito per molti.
Nato da madre quarantenne, rimasto orfano a quattro anni, quella di Federico è un’esistenza segnata già in partenza: la vita di strada e i rapporti papali saranno da quel momento in poi fondamentali per la sua crescita e formazione.
In una lettera del 1208, Papa Innocenzo III ( personaggio più vicino alla figura di Federico ) descrive le sembianze di quest’ultimo: “ La statura del re non è piccola, ma neppure superiore a quella che la sua età richiede. L’Autore universale della natura gli ha dato membra robuste in corpo solido. A ciò aggiungi una maestà regale, un volto e un tratto maestoso, uniti ad un aspetto gentile e bello: fronte serena, occhi brillanti, viso espressivo, animo ardente e ingegno pronto. Tuttavia non gli mancano atteggiamenti a volte strani e triviali ai quali l'hanno formato, non la natura, ma i rozzi contatti. E’ insofferente d'ammonizioni, si prende l’arbitrio d'agire secondo la sua libera volontà e stima vergognosa per sé o d'essere retto da un tutore o di essere considerato un ragazzo’.
Questa duplicità di natura carnale ed intellettuale è ciò che lo contraddistinguerà fino al suo ultimo respiro.